La lunga storia d’amore tra Torino e il cioccolato ebbe inizio nel 1560 quando, secondo la leggenda, Emanuele Filiberto di Savoia offrì simbolicamente ai cittadini una fumante tazza di cioccolata per celebrare il trasferimento della capitale ducale da Chambéry alla città Piemontese.
Da quel momento, secondo molte tracce storiche, il cioccolato è diventato una passione che ha dato vita a specialità note in tutto il mondo, stimolando la creatività dei maestri cioccolatieri piemontesi.
Se nel 1600 a corte era segnalata la presenza di artigiani e mercanti addetti alla creazione e vendita di specialità al cioccolato, dal 1737 il duca Carlo Emanuele III, soprannominato «Carlin» dai torinesi, creò un apposito «Ufficio del Cioccolato e Caffè».
È documentato che alla fine del ‘700 a Torino si producevano circa 350 kg al giorno di cioccolato, proprio in quegli anni, infatti, nacque il “Bicerin”, una bevanda calda a base di caffè, cacao e crema di latte, che ancora oggi è una delle più amate dai torinesi.
All’inizio del XIX secolo, l’innovazione torinese portò alla sperimentazione di nuove tecniche che permisero di trasformare la cioccolata in solide tavolette, dando origine ai cioccolatini in diverse varianti: è il 1865, la data di nascita del primo cioccolatino al mondo. Michele Prochet creò il Gianduiotto, unendo il cacao alla nocciola delle Langhe, la “Tonda Gentile”: il primo cioccolatino ad essere incartato venne presentato al pubblico durante il Carnevale, motivo per cui porta il nome della maschera torinese Gianduja.
Torino continua a celebrare la sua tradizione cioccolatiera attraverso eventi come CioccolaTò, una manifestazione che attira appassionati da tutta Italia, confermando il ruolo centrale della città nella cultura del cioccolato.